Un avocado compensa il viaggio aereo Roma-Mosca
Una foresta di opportunità
per un Natale davvero eco
MARINA CAPPA
Per fare un albero ci vuole un seme. E il seme del domani lo si pianta a Natale. Nell’anno in cui lo scambio dei regali è diventato alquanto problematico (ci si vede? come si festeggia? con quale umore si fa shopping?), il dono virtuale ha la meglio. Ma rigorosamente green e sul mercato svizzero c’è solo l’imbarazzo della scelta (vedi sotto). Qualcuno decide così di regalare appunto un albero. A ogni pianta scelta, su zeroco2.eco, viene abbinata l’informazione su quanto quella contribuisca a combattere l’inquinamento: il cedro equivale a 1.260 docce da 6 minuti, l’avocado compensa una andata-ritorno in aereo fra Roma e Mosca...
A proposito di voli, per chi ha l’anima green il primo "sconsiglio" è regalare il voucher di un Flight to nowhere che fa passare qualche ora in aria, magari sfruttando l’occasione di un blind date fra passeggeri single che - chissà - potranno poi sbarcare in coppia. Però l’aereo contribuisce dal 3 al 5% all’inquinamento globale. Meglio, per restare ai mezzi di trasporto, il cofanetto con buono per noleggiare un’auto d’epoca, da usare quando si tornerà a viaggiare: non è particolarmente ecologico ma rappresenta una mobilità slow, preziosa nei tempi a venire. Anche se in tema di slow mobility i veri signori del Natale sono i monopattini, soprattutto in versione lusso.
Un regalo più stanziale, per restare in tema alberi, è un voucher per la potatura dei capelli. Così si chiama l’inziativa dell’81enne Dina Azzolini che a Milano - ma le sue clienti, pandemia permettendo, arrivano dalla Svizzera, dalla Francia, dall’Australia - tratta le chiome femminili e maschili come fossero piante, da potare con cura, senza usare elementi chimici (mai più tinte!), sciacquando via polveri e detriti che inquinano le nostre teste. Chi non rinuncia al dono materiale, sia pur green, trova una ricca sezione "regali ecosostenibili" su Amazon, i cui camion consegne peraltro intasano (e inquinano) le nostre città. C’è persino un miniaccendino usb ricaricabile: è vero che così si risparmia energia, ma collegare il fumo all’ecologia è salto triplo.
È sui bambini però che si gioca la qualità verde del nostro Natale. Le pupazze Mini EcoBuds in tessuti biologici a ogni vendita promettono pure di piantare un albero, i cubetti Geomag puntano sulla plastica riciclata. Sui giochi da tavola l’offerta è completa: sorvolando sull’inquietante Pandemic, che promuove i bambini ad apprendisti epidemiologi, tutta la catena della sostenibilità è rappresentata. Dal Climate Change studiato da una ricercatrice di Cambridge, che premia i giocatori più bravi ad adattarsi alle mutazioni di habitat, al Watergame che insegna a non sprecare l’acqua, fino alla spazzatura ben differenziata, tema del Recycle Rally.
Non dimentichiamo infine che l’ambiente siamo noi e che i regali più umanamente ecologici sono quelli solidali, pacchi dono - alimentari ma non solo - per i più in difficoltà. La Christmas Charity Auction è un’asta solidale dello Ieo, i cui proventi andranno alla ricerca contro il cancro, mentre Eat Me Box è un cesto di prodotti gastronomici o concerti in streaming, che permetterà a Sos Villaggi dei bambini di aiutare i più piccoli. Mentre ai "grandi" in sofferenza è dedicato Dritto&Rovescio dell’associazione 50&Più, cui si può partecipare producendo sciarpe o maglioni, oppure acquistando gomitoli. Per un Natale ecosostenibile, c’è una foresta di opportunità.
19.12.2020